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I cavalli del re: la Real Razza Governativa dei Borbone

“C’è qualcosa nell’esteriorità di un cavallo che si attaglia all’interiorità di un uomo.”

WINSTON CHURCHILL

Nel XVIII secolo i Borbone, amanti della caccia e consapevoli dell’importanza militare della cavalleria, avviarono un progetto di creazione della Real Razza Governativa dapprima nei siti reali di Persano e Carditello e successivamente alla Reggia di Ficuzza, nata durante l’occupazione francese del Regno di Napoli, per proseguire in Sicilia l’innovativo progetto zootecnico ed affermare il prestigio della monarchia borbonica sul piano internazionale.

Oggi, questo straordinario patrimonio storico torna al centro dell’attenzione come leva di rilancio culturale e turistico dell’Italia meridionale.

La nascita della Real Razza Borbonica

Tra il 1742 e il 1744, Carlo di Borbone diede vita al prestigioso progetto di creazione della Real Razza Governativa organizzato tra i siti di Persano e Carditello e successivemnte, ad opera del figlio Ferdinando IV, presso quello di Ficuzza.

La Real Razza dei Borbone rappresenta uno dei capitoli più affascinanti della tradizione equestre europea, che affonda le sue radici nella prestigiosa Scuola Napoletana di epoca rinascimentale dalla quale ebbe vita il celebre cavallo napoletano, modello di eleganza e potenza diffuso in tutta Europa.

L’allevamento fu istituito presso le tenute reali di Persano e Carditello, con l’obiettivo di ottenere cavalli resistenti e versatili, adatti sia al cerimoniale di corte che alle esigenze militari. Grazie a incroci tra cavalli napoletani, salernitani, arabi, andalusi e nordici, prese forma un esemplare capace di unire forza, docilità e resistenza.

Sotto Ferdinando IV il progetto si ampliò: Carditello divenne un grande centro di allevamento con scuderie imponenti e criteri selettivi rigorosi, che prevedevano prove di resistenza e l’uso dei cavalli nelle battute di caccia.

I cavalli di Persano si distinsero presto come cavalli da cavalleria leggera, apprezzati per robustezza ed eleganza, divenendo un simbolo del prestigio borbonico anche oltre i confini del regno. Durante l’esilio in Sicilia, nacque la Real Razza di Ficuzza, con cavalli di forte impronta orientale, poi soppressa da Ferdinando II ma in parte sopravvissuta grazie a privati allevatori.

Con la caduta del Regno delle Due Sicilie la razza fu sciolta dai Savoia, ma all’inizio del Novecento venne ricostituita come Razza Governativa di Persano, fornendo cavalli all’esercito italiano fino alla Seconda guerra mondiale.

Dopo la chiusura dell’allevamento statale nel 1972, la razza rischiò l’estinzione, ma fu salvata anche grazie all’impegno di allevatori appassionati come il principe Alduino di Ventimiglia e i nuovi Centri di Incremento Ippico di competenza regionale.

Oggi, grazie a progetti di tutela e valorizzazione, i Persano sono tornati a rappresentare un’eredità viva della memoria borbonica, testimonianza di come la tradizione equestre napoletana sia stata capace di unire storia, cultura e politica in un’esperienza unica per il Mezzogiorno e per l’Europa.

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