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Real Albergo dei Poveri di Napoli

1751, Napoli

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Il Real Albergo dei Poveri, situato lungo via Foria, ai piedi della collina di Capodimonte, accanto all'Orto Botanico di Napoli, è uno dei maggiori palazzi settecenteschi d'Europa, opera dell'architetto Ferdinando Fuga destinata ad accogliere i poveri del regno di Napoli

Il sito

Il Real Albergo dei Poveri si deve a Carlo di Borbone che, pochi anni dopo la costruzione di quello di Palermo nel 1746, affida nel 1751 la realizzazione dell’opera a Ferdinando Fuga, architetto fiorentino autore a Napoli anche del Cimitero delle 366 fosse e dell’edificio dei Granili.

L’edificio, progettato nel clima illuministico europeo, doveva dare asilo e assistenza ai circa 8mila poveri del Regno di Napoli. Fu scelto, poi, di collocarlo lungo Via Foria in un’area che da tempo già ospitava ospedali assistenziali. In tal modo, chi proveniva da Capodichino lungo la via del Campo di Marte, si imbatteva in un ingresso d’onore nella capitale che magnificava le opere del sovrano.

L’edificio avrebbe avuto cinque cortili rispetto ai tre realizzati, con un fronte stradale di quasi 600 metri, 250 in più rispetto l’attuale, e facciate laterali di circa 135 metri, poi realizzate di 37 metri, oltre a una maestosa chiesa interna mai realizzata. A causa dell’immensità dell’opera ed eventi avversi, i lavori si protrassero tanto a lungo, che alla morte del Fuga nel 1782 non erano ancora conclusi. Proseguirono con la direzione di Mario Gioffredo, Carlo Vanvitelli e Francesco Maresca per terminare dopo quasi settanta anni nel 1819.

Nel tempo il complesso architettonico ha ampliato le proprie funzioni, oltre quella originaria, ospitando nel suo labirinto di oltre 400 stanze scuole di istruzione, musica, rieducazione e avviamento alle arti e ai mestieri. Ha ospitato, inoltre, un tribunale per i minori, un cinema, una palestra e una sezione dell’Archivio di Stato di Napoli.

Il Real Albergo dei Poveri, di proprietà del Comune di Napoli, ospita in occasioni straordinarie manifestazioni culturali. Dopo i danni subiti dal terremoto del 1980 è negli ultimi anni interessato da un progetto di recupero per ospitare un centro culturale polifunzionale di più enti.

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