Il sito
Edificato per volere di Ferdinando II di Borbone a partire dal 1851 e completato nel 1857, il Real Polverificio Borbonico di Scafati aveva lo scopo di sostituire la Real Fabbrica di Polveri e Nitri di Torre Annunziata. La sua posizione, vicino al fiume-canale voluto dal Conte di Sarno e separata dal centro abitato, lo rendeva ideale per fabbricare una polvere da sparo di qualità superiore per usi di guerra e di commercio, garantendo sicurezza per la popolazione in caso di incidenti.
La costruzione del polverificio fu affidata al colonello Alessandro Nunziante, che si avvalse dei tecnici Luigi Manzella e Filippo de Grandis. Il complesso si estese su una vasta area, circa 16 ettari, per ridurre i rischi in caso di esplosioni. Dopo numerosi incidenti e proteste popolari la produzione del polverificio fu soppressa tra il 1894/95 e la fabbrica fu trasformata in Istituto Sperimentale del Tabacco, con conseguente ricostruzione di molti padiglioni.
Il complesso del Polverificio, da cui si accedeva tramite il viale principale Ferdinando II a doppi filari di platani, è composto da: il Palazzo residenziale, la Chiesa di Santa Barbara, la Sala de Grandis, la Caserma Nunziante e una serie di padiglioni dedicati alle varie fasi di produzione delle polveri.
Dopo il terremoto del 1980 il complesso fu progressivamente abbandonato. Il 6 dicembre 1997 l’Ufficio Centrale per i Beni Archeologici, Architettonici, Artistici e Storici del Mibact, ha sottoposto l’ex Real Polverificio Borbonico a vincolo di tutela. Il complesso, di proprietà del Demanio Pubblico, è stato affidato in uso governativo al Ministero della Cultura e al Parco Archeologico di Pompei con un verbale del 18 aprile 2016, mentre gli edifici ottocenteschi del corpo direzionale e della cappella di Santa Barbara sono stati restaurati nel 2004. Attualmente è oggetto di riqualificazione e valorizzazione
